Nov25

La sartoria Annamode

la sartoria Annamode si fa conoscere ed apprezzare fin dai primi anni dell’ attività tra i professionisti dello spettacolo.

La sartoria Annamode
Aperta nel 1946 in Via Campania, come boutique con un piccolo laboratorio, ad opera delle sorelle Anna e Maria
Teresa Allegri, la sartoria Annamode si fa conoscere ed apprezzare fin dai primi anni dell’ attività tra i professionisti
dello spettacolo come una delle più importanti sartorie di tutta Europa. 
 
Attraverso il costume, rappresenta 70 anni della storia dello spettacolo, Annamode si afferma come una delle più valide sartorie teatrali e cinematografiche, anche a livello internazionale. Dai primi costumi, per il cinema Neorealista, in abiti moderni, la sartoria ha infatti dedicato via via sempre più spazio ed interesse alle produzioni in costume, specializzandosi nel Varietà. Suoi i vestiti delle prime Canzonissime, Studio Uno, gli abiti di Mina e molti altri.
 
Con il crescere della sua fama, la Sartoria decide di spostare la propria sede in un'ala di Palazzo Torlonia tra via Borgognona e Via Mario de’ Fiori, trasformandosi da boutique in atelier. I suoi salotti divengono punto di riferimento e di ritrovo per i personaggi più interessanti e famosi del periodo, tra cui le giovani attrici Sophia Loren ed Eleonora Rossi Drago.
 
Il quegli anni la sartoria si dedicava non solo alla realizzazione di collezioni di Moda sfilando con Balestra, Sarli e Gattinoni ma sempre più si consolidava la sua vocazione nel vestire il cinema ed il mondo dello spettacolo. Il lavoro si svolgeva su due piani: in un piano si realizzavano le collezioni nell’altro i vestiti per il cinema. E’ stata l’unica sartoria al mondo che per 30 anni ha lavorato contemporaneamente su queste due realtà che tanto si sono relazionate l’una con l’altra.
 
Nel 1968 avviene un nuovo cambiamento: la Sartoria lascia Palazzo Torlonia, per trasferirsi in Via Pisanelli al Flaminio; sono anni che vedono perfezionare il reparto cine-teatrale e la ricerca della fedeltà storica, quando richiesta; ma vengono realizzati anche abiti che richiedono maggior fantasia, ingegno e sperimentazione di materiali, grazie ai consigli e all'assistenza di costumisti di grande livello.
 
Dal 1950 Annamode ha partecipato alla realizzazione di centinaia e centinaia di film che sono impossibili da elencare tutti tra i quali però ricordiamo "Matrimonio all’Italiana” di De Sica , “Rocco e i suoi fratelli” di Visconti, “Le Streghe” di Pasolini “Il piccolo diavolo” di Benigni, “Marie Antoinette” di Sophia Coppola per citarne solo alcuni vestendo attrici ed attori del calibro di Liza Minnelli e Ingrid Bergman in “Ninà (A matter of time)”, Maria Schell in “Le notti bianche”, Charlotte Rampling in “Il portiere di notte”, Scarlett Johansson e Helen Hunt in A good woman.

Esempi di attrici italiane e straniere, interpreti del cinema d’autore e dei grandi classici della cinematografia nazionale e internazionale che hanno indossato i costumi di scena ideati dai costumisti per il grande schermo, capolavori di artigianato sartoriale, frutto di una ricerca sullo stile e sulla moda nei secoli.

Oggi la Sartoria nella sua nuova sede con laboratorio e magazzino di 3.000 mq a Formello, continua ad investire in ricerca e sviluppo per garantire a costumisti, produttori, registi la massima qualità e velocità di consultazione grazie al nuovo progetto recentemente concluso eCOSTUMES, la prima sartoria online 24 ore su 24. Il suo archivio di oltre 200.000 abiti ed accessori , gran parte originali, è diventato sempre più anche un punto di riferimento importante per stilisti di moda e ricercatori di stile.
 
I suoi costumi vengono realizzati unendo la sapienza e la qualità delle tecniche tradizionali, alle nuove tecnologie di disegno e realizzazione. Una importante mostra sulla sartoria Annamode è stata allestita presso il Museo della Centrale Montemartini di Roma, nell‟ambito della Prima Edizione di “Cinema. Festa Internazionale di Roma”. La mostra “Fashionset. Sessant’anni di produzione della Sartoria Annamode68 per il set”, è stata promossa dall’Assessorato alle Politiche Culturali Sovraintendenza ai Beni Culturali del Comune di Roma, curata e progettata dalla DAAP (Associazione Culturale delle Arti Applicate) di Maria di Napoli Rampolla e Clara Tosi Pamphili. L'esposizione, frutto di un lavoro lungo di ricerca documentaristica e di restauro degli abiti di scena, si è svolta a Roma dopo essere stata esposta al Palazzo Callas di Sirmione.
 
E’ stata l'occasione speciale per celebrare un anniversario importante e ripercorrere sia la storia del cinema del Novecento (attraverso i costumi di scena disegnati da importanti costumisti e indossati dalle più grandi attrici), sia la moda femminile legata a questo periodo storico. Un'occasione per circoscrivere la moda del  '900 e per evidenziare il lavoro di questa sartoria, caso unico nel panorama produttivo di alto artigianato italiano nel connubio tra moda e cinema.
 
Fashionset, infatti, ha voluto attirare l’attenzione sul rapporto di confidenza e scambio reciproco fra moda e costume, protagonisti incontrastati dell’alto artigianato italiano, nonché Italian Style: la moda, dunque, sia come fonte di ispirazione che come prodotto finale per il film, ed il costume, sia come riproduzione fedele sia come interpretazione artistica della moda di un periodo.

A seguito del successo ottenuto e all’interesse suscitato a Roma, attraverso la firma di un protocollo d’intesa tra il Ministero degli Affari Esteri e l’Assessorato alle Politiche Culturali del Comune di Roma, Annamode si è fatta promotrice dell’eccellenza del nostro Made in Italy, attraverso gli Istituti di Cultura Italiana. Istanbul, Ankara, e poi Los Angeles con l‟ Istituto del Commercio Estero, sono state le tappe successive.
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